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Stefano Campanella ripercorre con puntualità storica, ma anche con l'amore e la passione che ha per il grande Mistico del Gargano, la pandemia del 1918, cosiddetta "spagnola-, che fece una strage di giovani vite nel mondo e nella famiglia dello stesso santo. Padre Pio vive il virus H1N1 sulla sua pelle, ammalandosi e perdendo la cara sorella Felicita, oltre ad altri familiari. Non vive la sofferenza, in questo momento e in tutta la sua vita, come un flagello, un peso senza senso, o con disperazione, ma con rassegnazione e abbandono, come scrive a Margherita Tresca, figlia spirituale che si consacrerà alla vita religiosa: «Soffri, ma rassegnata, perché la sofferenza non è voluta da Dio se non per la sua gloria e per il tuo bene».